Eccellenze,
È per me un onore salutarvi cordialmente, anche a nome del Santo Padre, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua 2021.
Il tema scelto per questo anno, «Valorizzare l’acqua», ci invita a essere più responsabili nella tutela e nell’utilizzo di questo elemento tanto fondamentale per la preservazione del nostro pianeta. Senza acqua, in effetti, non ci sarebbe stata vita, né centri urbani, né produttività agricola, forestale e zootecnica. Ciononostante, questa risorsa non è stata curata con lo zelo e l’attenzione che merita. Sprecarla, trascurarla o inquinarla è stato un errore che continua a ripetersi anche ai nostri giorni.
Non solo, ma anche nel XXI secolo, nell’era del progresso e degli sviluppi tecnologici, l’accesso all’acqua potabile e sicura non è alla portata di tutti. Il Santo Padre ci ricorda che l’acqua «è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale …[…] condizione per l’esercizio degli altri diritti umani » (Enciclica Laudato si’, n. 30); un bene a cui tutti gli esseri umani, senza eccezione, hanno diritto di accedere in maniera adeguata, così da poter condurre una vita dignitosa. Pertanto «questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità » (Ibidem).
A questa triste realtà si aggiungono oggi gli effetti nocivi del cambiamento climatico: inondazioni, siccità, aumento delle temperature, variabilità repentina e imprevedibile delle precipitazioni, disgeli, diminuzione delle correnti dei fiumi ed esaurimento delle acque sotterranee. Tutti questi fenomeni pregiudicano e abbassano la qualità dell’acqua e, di conseguenza, impediscono una vita serena e feconda. A questo stato di cose contribuiscono anche la diffusione della cultura dello scarto e la globalizzazione dell’indifferenza, che portano l’uomo a sentirsi autorizzato a saccheggiare e a depredare il creato. Senza dimenticare l’attuale crisi sanitaria, che ha aumentato le disuguaglianze sociali ed economiche esistenti, mettendo in evidenza il danno causato dall’assenza o dell’inefficienza dei servizi idrici tra i più bisognosi.
Pensando a quanti oggi sono privi di un bene così sostanziale come l’acqua, come pure alle generazioni che ci succederanno, invito tutti a lavorare per porre fine all’inquinamento dei mari e dei fiumi, delle correnti sotterranee e delle sorgenti, attraverso un’opera educativa che promuova il cambiamento dei nostri stili di vita, la ricerca della bontà, la verità, la bellezza e la comunione con gli altri uomini in vista del bene comune. Che siano questi gli elementi che determinano le scelte del consumo, del risparmio e degli investimenti (cfr. San Giovanni Paolo II, Enciclica Centesimus annus, n. 36). […]