Signore e Signori,
ringrazio tutti i leader religiosi qui riuniti per il loro impegno in favore dei sopravvissuti alla tratta delle persone, e tutti i presenti per l’intensa partecipazione a questo atto di fraternità, specialmente verso i più sofferenti fra i nostri fratelli. Ispirati dalle nostre confessioni di fede, oggi ci siamo riuniti per un’iniziativa storica e un’azione concreta: dichiarare che lavoreremo insieme per sradicare il terribile flagello della schiavitù moderna in tutte le sue forme. […]
[…] Per questo dichiariamo in nome di tutti e di ognuno dei nostro credo che la schiavitù moderna – in forma di tratta delle persone, lavoro forzato, prostituzione, traffico di organi – è un crimine di “lesa umanità”. Le sue vittime sono di ogni condizione, ma il più delle volte si riscontrano tra i più poveri e i più vulnerabili dei nostri fratelli e sorelle.[…]
[…] Malgrado i grandi sforzi di molti, la schiavitù moderna continua ad essere un flagello atroce che è presente, su larga scala, in tutto il mondo, persino come turismo. Questo crimine di “lesa umanità” si maschera dietro apparenti abitudini accettate, ma in realtà fa le sue vittime nella prostituzione, nella tratta delle persone, il lavoro forzato, il lavoro schiavo, la mutilazione, la vendita di organi, il consumo di droga, il lavoro dei bambini. Si nasconde dietro porte chiuse, in luoghi particolari, nelle strade, nelle automobili, nelle fabbriche, nelle campagne, nei pescherecci e in molte altre parti. E questo succede sia nelle città che nei villaggi, nei centri di accoglienza delle nazioni più ricche e di quelle più povere del mondo. E la cosa peggiore è che questa situazione, disgraziatamente, si aggrava ogni giorno di più. […]
[…]Chiedo al Signore che ci conceda oggi la grazia di convertire noi stessi nel prossimo di ogni persona, senza eccezioni, offrendo aiuto attivamente e sempre a coloro che incontriamo sulla nostra strada – si tratti di un anziano abbandonato da tutti, di un lavoratore ingiustamente schiavizzato e disprezzato, di una rifugiata o di un rifugiato catturati dai lacci della malavita, di un giovane o di una giovane che cammina per le strade del mondo vittima del commercio sessuale, di un uomo o di una donna indotti alla prostituzione con l’inganno da gente senza timore di Dio, di un bambino o di una bambina mutilati degli organi – e che richiamano la nostra coscienza, facendo eco alla voce del Signore: Vi dico che ogni volta che l’hanno fatto a uno dei miei fratelli, lo hanno fatto a me. […]