La pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia

La pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia

Durante l’Angelus del 1 gennaio Papa Francesco ha ricordato che:

“il santo Papa Paolo VI ha voluto che il primo gennaio fosse la Giornata Mondiale della Pace; e oggi noi celebriamo la cinquantaduesima, che ha per tema: La buona politica è al servizio della pace. Non pensiamo che la politica sia riservata solo ai governanti: tutti siamo responsabili della vita della “città”, del bene comune; e anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace. Ci aiuti in questo impegno quotidiano la Santa Madre di Dio.” 

Il Santo Padre condanna duramente la strumentalizzazione della paura:

“Cento anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, mentre ricordiamo i giovani caduti durante quei combattimenti e le popolazioni civili dilaniate, oggi più di ieri conosciamo il terribile insegnamento delle guerre fratricide, cioè che la pace non può mai ridursi al solo equilibrio delle forze e della paura.

Tenere l’altro sotto minaccia vuol dire ridurlo allo stato di oggetto e negarne la dignità.

È la ragione per la quale riaffermiamo che l’escalation in termini di intimidazione, così come la proliferazione incontrollata delle armi sono contrarie alla morale e alla ricerca di una vera concordia.

Il terrore esercitato sulle persone più vulnerabili contribuisce all’esilio di intere popolazioni nella ricerca di una terra di pace.

Non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza.

Va invece ribadito che la pace si basa sul rispetto di ogni persona, qualunque sia la sua storia.

Il nostro pensiero va, inoltre, in modo particolare ai bambini che vivono nelle attuali zone di conflitto, e a tutti coloro che si impegnano affinché le loro vite e i loro diritti siano protetti. Nel mondo, un bambino su sei è colpito dalla violenza della guerra o dalle sue conseguenze, quando non è arruolato per diventare egli stesso soldato o ostaggio dei gruppi armati. La testimonianza di quanti si adoperano per difendere la dignità e il rispetto dei bambini è quanto mai preziosa per il futuro dell’umanità. […]” Papa Francesco

Leggi qui il messaggio completo del Santo Padre per la Celebrazione della 52esima GIornata Mondiale della Pace.