Incontrare Papa Francesco cambia i cuori (e a volte la vita) delle persone. Ecco alcune delle testimonianze di chi ha potuto stringere la mano del Santo Padre durante la sua visita all’hub Mattei di Bologna e l’incontro che ha avuto con i richidenti asilo:
“Siamo Chiara e Alessia due studentesse sedicenni che hanno avuto l’opportunità di incontrare e stringere la mano a Papa Francesco. L’1 ottobre infatti siamo andate all’ hub Mattei di Bologna. L’emozione e le parole del papa ci hanno fatto dimenticare che fosse una giornata piovosa. Il sorriso di Papa Francesco, la sua mano morbida e la sua stretta decisa ci hanno riempito il cuore di gioia e determinazione nel cercare di cambiare la vita di questi ragazzi che con i loro occhi pieni di speranza ci hanno raccontato le loro storie. Storie di viaggi che sembravano non avere una fine, sofferenze inimmaginabili e sensazioni di solitudine e abbandono. Il discorso del papa gli ha dato una speranza, parlando delle cose che a loro premono di più, quando infatti ha nominato i documenti tutto il Mattei è scoppiato in grida di gioia. Papa Francesco esprime i suoi valori anche attraverso i piccoli gesti che però ci hanno fatto riflettere tanto, basta il semplice fatto di non aver voluto l’ombrello per essere al nostro pari, dato che ci avevano chiesto di chiuderli per motivi di sicurezza. Appena Francis, un ragazzo profugo, gli ha detto che era il suo compleanno, Bergoglio gli ha regalato una scatolina con un rosario dentro, dimostrando ancora una volta la sua semplicità e la sua attenzione verso gli altri. Il papa con il suo discorso ha colto i punti fondamentali delle vite dei ragazzi, facendogli capire che sa che la loro non è una vita facile e che cercherà di cambiare le cose. Tra le tante frasi importanti che ha detto, una, continua a ripetercisi nella mente: “su di voi non scommetterebbe nessuno”. Pur essendo un personaggio molto influente, non ha avuto paura di dire questa triste verità, seppure in modo crudo e diretto, ma estremamente realista; questi ragazzi, infatti, vengono accolti sì, ma mai veramente integrati nella nostra società; nessuno investirebbe qualcosa su di loro. Ci riteniamo molto fortunate ad aver vissuto questa profonda esperienza che pensiamo dovrebbero poter vivere tutti i giovani.”
Alessia Lugari e Chiara Remigio, Modena
“Voglio esprimere un grande ringraziamento a Papa Francesco, perché è stato un vero dono a noi migranti e a tutto il al mondo. Incontrare Papa Francesco all’hub Mattei il 1 ottobre scoro è stato il piacere più grande della mia vita. Quando ho toccato le sue mani, mi sono sentito benedetto. Quando poi ha fatto sua la nostra richiesta di avere i documenti, ci siamo sentiti veramente amati da lui come da un padre che si fa carico dei problemi dei suoi figli. Anche nel consiglio che ci ha dato di aprirci alla cultura di questi Paesi, abbiamo sentito il consiglio di un buon padre. Papa Francesco ci ha proprio parlato come un padre, e questo è quello che lui è davvero: un padre a per tutti i migranti. Grazie molto, Papa Francesco. Ti vogliamo bene!”
Benjamin Heanyi, Nigeria, cristiano cattolico
“Il 1 ottobre è stata una giornata storica per tutti noi: abbiamo potuto incontrare nostro padre, il padre di tutti noi migranti e rifugiati, un grande uomo dal grande cuore.”
Diabate Tchilokele, Costa’Avorio, musulmano
“Che bella giornata indimenticabile, io non ho mai pensato che nella mia vita sarebbe arrivato un giorno come questo, in cui ho potuto incontrare questo uomo dal cuore grande e parlargli mano a mano. Se tutti fossero come lui, nessuno più piangerebbe.”
Mamadou Berthe, Senegal, musulmano