21 Maggio 2016 | Messaggio

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL SEGRETARIO GENERALE DELL’O.N.U. IN OCCASIONE DEL 1° “WORLD HUMANITARIAN SUMMIT”

ISTANBUL

[…] Non possiamo negare che troppi interessi impediscono oggi le soluzioni dei conflitti, e che strategie militari, economiche e geo-politiche spostano persone e popoli e impongono il dio denaro, il dio potere. Nello stesso tempo, gli sforzi umanitari vengono frequentemente condizionati da imposizioni commerciali e ideologiche.

Per questo, ciò che occorre oggi è un impegno rinnovato a proteggere ogni persona nella sua vita quotidiana e a salvaguardare la sua dignità e i suoi diritti umani, la sua sicurezza e i suoi bisogni integrali. Contemporaneamente, è necessario preservare la libertà e l’identità culturale e sociale dei popoli; senza che ciò porti a chiusure, ma, anzi, favorisca la cooperazione, il dialogo e, specialmente, la pace.

“Non lasciare nessuno indietro” e “Fare del proprio meglio” ci chiedono di non rassegnarci, di assumerci la responsabilità delle decisioni e delle azioni di fronte alle stesse vittime. Farlo prima personalmente, poi insieme, coordinando le forze e l’azione nel reciproco rispetto delle diverse abilità e settori di competenza, non discriminando ma accogliendo. In altre parole: non deve esserci nessuna famiglia senza casa, nessun rifugiato senza accoglienza, nessuna persona senza dignità, nessun ferito senza cure, nessun bambino senza infanzia, nessun giovane, ragazzo o ragazza, senza un futuro, nessun anziano senza una decorosa vecchiaia.

Possa questa essere anche l’occasione per riconoscere il lavoro di chi serve il prossimo e contribuisce ad alleviare le sofferenze delle vittime di guerre e calamità, dei profughi e dei rifugiati, e si prende cura della società, specialmente attraverso scelte coraggiose di pace, di rispetto, di risanamento e di perdono. In questo modo si salvano le vite delle persone. […]