[…] Ma servire la Messa richiede un seguito: “Servi e va’!”. Voi sapete che Gesù è
presente nelle persone dei fratelli che incontriamo. Dopo aver servito Gesù alla
Messa, Egli vi manda a servirlo nelle persone che incontrate durante la giornata,
soprattutto se sono povere e svantaggiate, perché Lui è in modo particolare unito a
loro.
Forse voi avete degli amici che abitano in quartieri difficili o che affrontano grandi
sofferenze, anche dipendenze; conoscete giovani che sono sradicati, migranti o
rifugiati. Vi esorto ad accoglierli generosamente, a farli uscire dalla loro solitudine e
a fare amicizia con loro.
Molti giovani della tua età hanno bisogno che qualcuno dica loro che Gesù li
conosce, che li ama, che li perdona, che condivide i loro problemi, che li guarda con
tenerezza senza giudicarli. Con il vostro coraggio, il vostro entusiasmo, la vostra
spontaneità, voi potete raggiungerli. Vi invito ad essere vicini gli uni agli altri.
Insisto su questo: vicinanza tra voi, vicinanza ai membri delle vostre famiglie,
vicinanza agli altri giovani. Evita di cadere nella tentazione del ripiegamento su te
stesso, dell’egoismo, del rinchiuderti nel tuo mondo, nei gruppi ristretti, nelle reti
sociali virtuali. Farai meglio a preferire le relazioni amicali reali, non quelle virtuali,
che sono illusorie e ti imprigionano e ti separano dalla realtà. […]