3 Dicembre 2016 | Discorso del Santo Padre

DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AGLI IMPRENDITORI PARTECIPANTI AL “FORTUNE-TIME GLOBAL FORUM”

Sala Clementina

[…] Vorrei dire un grazie speciale per quanto state facendo per promuovere la centralità e la dignità della persona umana all’interno delle istituzioni e dei modelli economici, e per attirare l’attenzione sulla piaga dei poveri e dei rifugiati, che sono così spesso dimenticati dalla società. Quando ignoriamo il grido di tanti nostri fratelli e sorelle in ogni parte del mondo, non solo neghiamo loro i diritti e i valori che hanno ricevuto da Dio, ma anche rifiutiamo la loro saggezza e impediamo ad essi di offrire al mondo i loro talenti, le loro tradizioni e le loro culture. Questi comportamenti accrescono la sofferenza dei poveri e degli emarginati, e noi stessi diventiamo più poveri, non solo materialmente, ma moralmente e spiritualmente.

Il nostro mondo oggi è segnato da grande inquietudine. La disuguaglianza tra i popoli continua a crescere e molte comunità sono direttamente colpite dalla guerra e dalla povertà o dalla partenza forzata di migranti e profughi. La gente vuole far sentire la propria voce ed esprimere le proprie preoccupazioni e paure. Vuole dare il proprio legittimo contributo alle comunità locali e alla più vasta società, e beneficiare delle risorse e dello sviluppo troppo spesso riservati a pochi. E ciò, mentre può creare conflitti e mettere a nudo le molte sofferenze del nostro mondo, ci permette anche di capire che stiamo vivendo un momento di speranza. Perché quando riconosciamo finalmente il male in mezzo a noi, possiamo cercare di sanarlo applicando la giusta cura. Proprio la vostra presenza qui oggi è un segno di tale speranza, perché dimostra che voi riconoscete i problemi che ci stanno di fronte e la necessità di agire con decisione. Questa strategia di rinnovamento e speranza richiede una conversione istituzionale e personale; un cambiamento del cuore che conferisce il primato alle più profonde espressioni della nostra comune umanità, delle nostre culture, delle nostre convinzioni religiose e delle nostre tradizioni. […]