I cardinali Hollerich, Czerny e Krajewski chiedono la ricollocazione in Europa dei rifugiati di Lesbo

I cardinali Hollerich, Czerny e Krajewski chiedono la ricollocazione in Europa dei rifugiati di Lesbo

“Un invito accorato a suscitare energie nuove ed evangeliche di accoglienza in ciascuno dei Paesi membri dell’Unione Europea”. Con queste parole, tre importanti cardinali della Chiesa cattolica delineano in una lettera alle Conferenze episcopali dell’UE un forte appello a progetti di ricollocazione riguardanti famiglie di rifugiati bloccati indefinitamente a Lesbo e in altri campi di accoglienza in Grecia.

Incoraggiati dalle parole del Santo Padre e seguendo le esperienze positive con il trasferimento e l’integrazione delle famiglie di rifugiati nella Città del Vaticano e nell’Arcidiocesi di Lussemburgo, i Cardinali invitano la Chiesa nell’UE a “non rimanere indifferente” e a ridare speranza a queste persone.

In allegato alla lettera inviata alle Conferenze Episcopali, le indicazioni per la procedura di trasferimento di richiedenti asilo e rifugiati dalla Grecia in un Paese europeo. Il progetto trova la sua base giuridica principale nell’art.17 degli accordi di Dublino (il Regolamento Dublino III n.604/2013), il quale prevede che uno Stato membro che non ha l’obbligo di esaminare una domanda di asilo, può tuttavia offrirsi di farlo notificando questa sua disponibilità allo Stato membro competente. Quindi tutti i passaggi necessari per il trasferimento: dalle sollecitazioni ai Governi affinché per il tramite degli organismi competenti – in genere i Ministeri dell’Interno – offrano alla Grecia l’assunzione volontaria della responsabilità riguardo all’esame della domanda di asilo, fino all’impegno da parte delle Conferenze Episcopali ad assicurare ai profughi ospitalità e sostegno per il tempo necessario. “La Comunità di Sant’Egidio – si legge nell’allegato – provvede all’identificazione dei profughi potenziali beneficiari del progetto, concordando poi con ciascuna Conferenza Episcopale interessata i nominativi dei beneficiari da ospitare”.

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