Apre il nuovo centro Matteo Ricci per l’accoglienza e l’integrazione

Apre il nuovo centro Matteo Ricci per l’accoglienza e l’integrazione

Roma, 4 febbraio 2019 – Il Centro Astalli ha aperto un nuovo centro di accoglienza e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati, a Roma nel complesso monumentale della Chiesa del Gesù. Presenti il Presidente Mattarella, Cardinale Angelo De Donatis, e il Generale dei Gesuiti, Padre Arturo Sosa. Papa Francesco ha regalato al nuovo Centro Matteo Ricci un crocifisso fatto di remi, a simboleggiare i duri viaggi intrapresi dai migranti che tentano di attraversare il mare.

“L’atteggiamento di chiusura si impadronisce di noi, del nostro cuore e della nostra mente. Ci inaridisce, ci rende meno umani. Oggi invece facciamo un’operazione controcorrente: apriamo. Apriamo una porta ai rifugiati e ai migranti che, in questa fase di radicale trasformazione legislativa, sono maggiormente in difficoltà, perché qui possano trovare una casa fatta della bellezza delle relazioni che nascono dall’incontro.” Padre Camillo Ripamonti, Presidente del Centro Astalli

“Possa il nostro Signore Crocifisso e Risorto vigilare sul Centro Matteo Ricci, su coloro che sono accolti qui e su coloro che li accolgono. Il Santo Padre, rammaricato per la mancanza di finanziamenti pubblici per i migranti vulnerabili che oggi a Roma necessitano di un ricovero, dona anche il necessario per il primo mese di attività del Centro.” Padre Michael Czerny, Sottosegretario Sezione Migranti e Rifugiati

 

“Abbiamo voluto intitolare il Centro a Matteo Ricci, primo gesuita missionario in Cina, maestro nel lasciarsi interrogare dalla ricchezza di persone di un’altra cultura, capace di mettersi nei loro panni. La sua autobiografia si apre con questa osservazione: «Questo antico regno orientale venne a conoscenza degli Europei sotto diversi nomi […] Quello che più mi fece meraviglia è l’aver scoperto che i cinesi non sanno di essere chiamati così perché hanno moltissimi altri nomi, ognuno dovuto al mutamento di una dinastia, che quando sale al potere sceglie un nuovo nome, sempre di auspicio». Spesso ci ostiniamo a costringere gli altri in categorie strette e condizionate dai nostri pregiudizi, non lasciandole libere di dirsi nella loro diversità.
La libertà interiore, l’intelligenza, la capacità di ascolto e di lasciarsi meravigliare caratterizzano questo grande gesuita, chededicò la vita a creare ponti. La sua lezione di vita e la sua lungimiranza sappiano illuminarci.” Padre Camillo Ripamonti

“Nella missione e nello stile del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati si ritrova la realizzazione dell’invito di Pedro Arrupe ad essere, nei contesti più diversi, “uomini e donne per gli altri”. La parola chiave della missione del JRS, “accompagnare”, richiama al rispetto profondo che lui stesso riservava a ciascuna persona come compagna di cammino e nell’accompagnarsi a vicenda, come affermava anche Matteo Ricci, si ottengono risultati insperati, come le due ali di un uccello che gli permettono di librarsi in volo.” Padre Arturo Sosa, Superiore Generale della Compagnia di Gesù

Leggi qui gli interventi completi di
Padre Michael Czerny, Sottosegretario Sezione Migranti e Rifugiati
Padre Camillo Ripamonti, Presidente del Centro Astalli
Padre Arturo Sosa, Superiore Generale della Compagnia di Gesù

Padre Michael Czerny e un rifugiato con il crocifisso donato da Papa Francesco al nuovo centro di accoglienza.