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Come madre, Maria svolge una funzione molto speciale: si pone tra suo Figlio Gesù
e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, nella realtà delle loro indigenze e
sofferenze. Maria intercede, come a Cana, consapevole che in quanto madre può,
anzi, deve far presente al Figlio i bisogni degli uomini, specialmente i più deboli e
disagiati. E proprio a queste persone è dedicato il tema della Giornata Mondiale della
Pace che oggi celebriamo: “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”, così
è il motto di questa Giornata. Desidero, ancora una volta, farmi voce di questi nostri
fratelli e sorelle che invocano per il loro futuro un orizzonte di pace. Per questa pace,
che è diritto di tutti, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in
gran parte dei casi è lungo e pericoloso; sono disposti ad affrontare fatiche e
sofferenze (cfr Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2018, 1).
Per favore, non spegniamo la speranza nel loro cuore; non soffochiamo le loro
aspettative di pace! È importante che da parte di tutti, istituzioni civili, realtà
educative, assistenziali ed ecclesiali, ci sia l’impegno per assicurare ai rifugiati, ai
migranti, a tutti un avvenire di pace. Ci conceda il Signore di operare in questo nuovo
anno con generosità, con generosità, per realizzare un mondo più solidale e
accogliente. Vi invito a pregare per questo, mentre insieme con voi affido a Maria,
Madre di Dio e Madre nostra, il 2018 appena iniziato. I vecchi monaci russi, mistici,
dicevano che in tempo di turbolenze spirituali era necessario raccogliersi sotto il
manto della Santa Madre di Dio. Pensando a tante turbolenze di oggi, e soprattutto
ai migranti e ai rifugiati, preghiamo come loro ci hanno insegnato a pregare: «Sotto
la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e
benedetta».
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