30 Novembre 2014 | Discorso del Santo Padre, Saluto

SALUTO AI GIOVANI PROFUGHI ASSISTITI DAI SALESIANI DISCORSO DEL SANTO PADRE

Cattedrale dello Spirito Santo, Istanbul

Cari ragazzi e giovani,

ho molto desiderato questo incontro con voi. Avrei voluto incontrare anche altri rifugiati, ma non è stato possibile fare altrimenti. Voi provenite dalla Turchia, dalla Siria, dall’Iraq, da vari Paesi del Medio Oriente e dell’Africa. Voi siete qui in rappresentanza di centinaia di vostri coetanei, molti dei quali profughi e sfollati, quotidianamente assistiti dai Salesiani. Voglio manifestarvi la mia partecipazione alla vostra sofferenza e spero che questa mia visita, con la grazia del Signore, possa donarvi un po’ di consolazione nella vostra difficile situazione. Essa è la triste conseguenza di conflitti esasperati e della guerra, che è sempre un male e non rappresenta mai la soluzione dei problemi, ma anzi ne crea altri.

I profughi, come voi, si trovano spesso privi, a volte per lungo tempo, di beni primari: un’abitazione dignitosa, l’assistenza sanitaria, l’educazione, il lavoro. Hanno dovuto abbandonare non solo realtà materiali, ma soprattutto la libertà, la vicinanza dei familiari, il loro ambiente vitale e le tradizioni culturali. Le condizioni degradanti in cui tanti profughi devono vivere sono intollerabili! Per questo bisogna mettere tutto l’impegno per rimuovere le cause di questa realtà. Lancio un appello per una maggiore convergenza internazionale volta a risolvere i conflitti che insanguinano le vostre terre di origine, a contrastare le altre cause che spingono le persone a lasciare la loro patria e a promuovere le condizioni perché possano rimanere o ritornare. Incoraggio tutti coloro che stanno operando generosamente e lealmente per la giustizia e la pace a non perdersi d’animo. Mi rivolgo ai Capi politici, affinché tengano conto che la grande maggioranza delle loro popolazioni aspira alla pace, anche se a volte non ha più la forza e la voce per chiederla!

Numerose organizzazioni stanno facendo molto per i profughi; sono lieto in particolare per l’opera efficace di tante realtà cattoliche, che offrono un generoso aiuto a tante persone bisognose senza alcuna discriminazione. Alle Autorità Turche desidero esprimere viva riconoscenza per il grande sforzo messo in atto nell’assistenza agli sfollati, specialmente ai rifugiati siriani e iracheni, e per l’impegno concreto nel cercare di soddisfare le loro esigenze. Auspico che non manchi il necessario sostegno anche delle comunità internazionale.[…]