Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
[…] E martedì prossimo, memoria liturgica di Santa Giuseppina Bakhita, si
celebrerà la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone.
Questa è una ferita profonda, inferta dalla ricerca vergognosa di interessi economici
senza alcun rispetto per la persona umana. Tante ragazze – le vediamo sulle strade
– che non sono libere, sono schiave dei trafficanti, che le mandano a lavorare e, se
non portano i soldi, le picchiano. Oggi succede questo nelle nostre città. Pensiamoci
sul serio.
Davanti a queste piaghe dell’umanità, esprimo il mio dolore ed esorto quanti ne
hanno la responsabilità ad agire in modo deciso, per impedire sia lo sfruttamento
sia le pratiche umilianti che affliggono in particolare le donne e le bambine. […]
[…] Nel Monferrato: John, un ragazzo ghanese, 25 anni, migrante, che per arrivare
qui ha sofferto tutto quello che soffrono tanti migranti, e alla fine si è sistemato nel
Monferrato, ha incominciato a lavorare, a fare il suo futuro, in un’azienda vinicola. E
poi si è ammalato di un cancro terribile, è in fin di vita. E quando gli hanno detto la
verità, cosa avrebbe voluto fare, [ha risposto:] “Tornare a casa per abbracciare mio
papà prima di morire”. Morendo, ha pensato al papà. E in quel paese del Monferrato
hanno fatto subito una raccolta e, imbottito di morfina, lo hanno messo sull’aereo,
lui e un compagno, e lo hanno inviato perché potesse morire tra le braccia del suo
papà. Questo ci fa vedere che oggi, in mezzo a tante brutte notizie, ci sono cose
belle, ci sono dei “santi della porta accanto”. Grazie per queste due testimonianze
che ci fanno bene. […]