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INCONTRO CON LE AUTORITÀ DEL REGNO DI GIORDANIA DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

[…] Questo Paese presta generosa accoglienza a una grande quantità di rifugiati palestinesi, iracheni e provenienti da altre aree di crisi, in particolare dalla vicina Siria, sconvolta da un conflitto che dura da troppo tempo. Tale accoglienza merita, Maestà, la stima e il sostegno della comunità internazionale. La Chiesa Cattolica, secondo le sue possibilità, vuole impegnarsi nell’assistenza ai rifugiati e a chi vive nel bisogno, soprattutto tramite Caritas Giordania. […].

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO IN OCCASIONE DELLA 103ª SESSIONE DELLA CONFERENZA DELL’ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DEL LAVORO (ILO)

[…] Un altro grave problema, correlato al precedente, che il nostro mondo deve affrontare è quello della migrazione di massa: già il notevole numero di uomini e donne costretti a cercare lavoro lontano dalla loro Patria è motivo di preoccupazione. Nonostante la loro speranza per un futuro migliore, essi frequentemente incontrano incomprensione ed esclusione per non parlare di quando fanno l’esperienza di tragedie e disastri. Avendo affrontato tali sacrifici, questi uomini e donne spesso non riescono a trovare un lavoro dignitoso e diventano vittime di una certa “globalizzazione dell’indifferenza”. La loro situazione li espone ad ulteriori pericoli, quali l’orrore della tratta di esseri umani, il lavoro coatto e la riduzione in schiavitù. È inaccettabile che, nel nostro mondo, il lavoro fatto da schiavi sia diventato moneta corrente (cf.Messaggio per la Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati, 24 settembre 2013). Questo non può continuare! La tratta di esseri umani è una piaga, un crimine contro l’intera umanità. È giunto il momento di unire le forze e di lavorare insieme per liberare le vittime di tali traffici e per sradicare questo crimine che colpisce tutti noi, dalle singole famiglie all’intera comunità mondiale (cf. Discorso ai nuovi Ambasciatori accreditati presso la Santa Sede, 12 dicembre 2013).

È anche il momento di rafforzare le forme esistenti di cooperazione e di stabilire vie nuove per accrescere la solidarietà. Questo richiede: un rinnovato impegno a favore della dignità di ogni persona; una più determinata realizzazione degli standard internazionali sul lavoro; la pianificazione per uno sviluppo focalizzato sulla persona umana quale protagonista centrale e principale beneficiario; una nuova valutazione delle responsabilità delle società multinazionali nei Paesi dove esse operano, includendo i settori della gestione del profitto e dell’investimento; e uno sforzo coordinato per incoraggiare i governi a facilitare gli spostamenti dei migranti a beneficio di tutti, eliminando in tal modo la tratta di esseri umani e le pericolose condizioni di viaggio. Un’efficace cooperazione in questi campi sarà notevolmente favorita dalla definizione di futuri obiettivi sostenibili di sviluppo. Come ho recentemente manifestato al Segretario Generale e ai Capi Esecutivi delle Nazioni Unite: “I futuri obiettivi dello sviluppo sostenibile dovrebbero quindi essere formulati e realizzati con generosità e coraggio, affinché arrivino effettivamente a incidere sulle cause strutturali della povertà e della fame, a conseguire ulteriori risultati sostanziali nella protezione dell’ambiente, a garantire un lavoro decente per tutti e a dare una protezione adeguata alla famiglia, elemento essenziale di qualsiasi sviluppo umano e sociale sostenibile”. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PRESULI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DEL MESSICO IN VISITA “AD LIMINA APOSTOLORUM”

Vi ringrazio per la visita. Grazie al Presidente della Conferenza, il Cardinale Robles. Il discorso che ho firmato, ve lo consegneranno ora, a ciascuno, per iscritto, così vi posso salutare uno ad uno come avete chiesto. Grazie per la vostra vicinanza. Ho imparato molto da quello che mi avete detto. Mi lasciate preoccupazioni serie riguardo alle vostre Chiese: alcune soffrono molto i problemi che lo stesso Cardinale Robles ha menzionato. Sono problemi seri. Però vedo che la vostra Chiesa è consolidata sopra fondamenta molto forti. E in voi è molto forte il legame con la Madre del Signore… E questo è molto importante! E’ molto importante! Maria non vi lascerà soli di fronte a tanti problemi, così dolorosi… Parte dei suoi figli che attraversano la frontiera, tutti i problemi delle migrazioni, quelli che non arrivano dall’altra parte… Ci sono figli che muoiono, figli che uccisi per mano di sicari ingaggiati… Tutti questi problemi seri! E poi la droga, che oggi è una cosa che soffrite molto seriamente. Quando un contadino ti dice: “Che cosa vuoi che faccia? Se coltivo mais vivo un mese, se invece coltivo ‘oppio’ vivo tutto l’anno!”. Voi, con il vostro popolo, sempre! L’unica raccomandazione che io vi farei, questa fatta di cuore – anche il discorso è ugualmente di cuore, ma questa è ancor più di cuore –: la doppia trascendenza. La prima trascendenza è nella preghiera al Signore: non dimenticate la preghiera. E’ il “negoziare” dei Vescovi con Dio per il proprio popolo. Non lo dimenticate! E la seconda trascendenza, la vicinanza al proprio popolo. E con queste due cose, avanti! Con questa doppia intenzione, avanti! E voi pregate per me che io prego per voi. E molte grazie! […]

[…] Conosco il vostro impegno verso i più bisognosi, verso quanti sono privi di risorse, i disoccupati, quanti lavorano in condizioni inumane, quanti non hanno accesso ai servizi sociali, i migranti alla ricerca di condizioni di vita migliori, i contadini… So della vostra preoccupazione per le vittime del narcotraffico e per i gruppi sociali più vulnerabili, e del vostro impegno per la difesa dei diritti umani e lo sviluppo integrale della persona. Tutto ciò, che è espressione dell’«intima connessione» esistente tra l’annuncio del Vangelo e la ricerca del bene degli altri (cfr. Esortazione Apostolica Evangelii gaudium, n. 178), senza dubbio contribuisce a dare credibilità alla Chiesa e rilevanza alla voce dei suoi Pastori. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO ALLA 66a ASSEMBLEA GENERALE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

[…]Infine, la scialuppa che si deve calare è l’abbraccio accogliente ai migranti: fuggono dall’intolleranza, dalla persecuzione, dalla mancanza di futuro. Nessuno volga lo sguardo altrove. La carità, che ci è testimoniata dalla generosità di tanta gente, è il nostro modo vivere e di interpretare la vita: in forza di questo dinamismo, il Vangelo continuerà a diffondersi per attrazione. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DELLE LETTERE CREDENZIALI DEGLI ECC.MI AMBASCIATORI DI SVIZZERA, LIBERIA, ETIOPIA, SUDAN, GIAMAICA, SUD AFRICA, INDIA

[…] Guardando alle sfide che in questo nostro tempo è urgente affrontare per costruire un mondo più pacifico, vorrei sottolinearne due: il commercio delle armi e le migrazioni forzate. […]

[…] Un’altra sfida alla pace che è sotto i nostri occhi, e che purtroppo assume in certe regioni e in certi momenti il carattere di vera e propria tragedia umana, è quello delle migrazioni forzate. Si tratta di un fenomeno molto complesso, e occorre riconoscere che sono in atto sforzi notevoli da parte delle Organizzazioni internazionali, degli Stati, delle forze sociali, come pure delle comunità religiose e del volontariato, per cercare di rispondere in modo civile e organizzato agli aspetti più critici, alle emergenze, alle situazioni di maggiore bisogno. Ma, anche qui, ci rendiamo conto che non ci si può limitare a rincorrere le emergenze. Ormai il fenomeno si è manifestato in tutta la sua ampiezza e nel suo carattere, per così dire, epocale. E’ giunto il momento di affrontarlo con uno sguardo politico serio e responsabile, che coinvolga tutti i livelli: globale, continentale, di macro-regioni, di rapporti tra Nazioni, fino al livello nazionale e locale.

[…]Il fenomeno delle migrazioni forzate è strettamente legato ai conflitti e alle guerre, e dunque anche al problema della proliferazione delle armi, di cui parlavo prima. Sono ferite di un mondo che è il nostro mondo, nel quale Dio ci ha posto a vivere oggi e ci chiama ad essere responsabili dei nostri fratelli e delle nostre sorelle, perché nessun essere umano sia violato nella sua dignità. Sarebbe un’assurda contraddizione parlare di pace, negoziare la pace e, al tempo stesso, promuovere o permettere il commercio di armi. Potremmo anche pensare che sarebbe un atteggiamento in un certo senso cinico proclamare i diritti umani e, contemporaneamente, ignorare o non farsi carico di uomini e donne che, costretti a lasciare la loro terra, muoiono nel tentativo o non sono accolti dalla solidarietà internazionale. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PRESULI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DEL BURUNDI IN VISITA “AD LIMINA APOSTOLORUM”

[…] Le persone consacrate rendono a loro volta testimonianza della propria fede in Gesù con tutta la loro vita. «Esse sono un aiuto necessario e prezioso all’attività pastorale, ma anche una manifestazione della natura intima della vocazione cristiana» (Africae munus, n. 118). Saluto l’ammirevole lavoro che le congregazioni religiose svolgono nelle opere sociali di educazione e di assistenza sanitaria, o ancora di aiuto ai rifugiati presenti in gran numero nel vostro Paese. Esse rendono manifesto l’ «indissolubile legame tra l’accoglienza dell’annuncio salvifico e un effettivo amore fraterno» (Evangelii gaudium, n. 179). Vi invito ad accompagnare con molta attenzione la vita religiosa, profondamente sviluppata nelle vostre Chiese locali. Le numerose comunità nuove che si stanno formando hanno bisogno del vostro discernimento attento e prudente per garantire una solida formazione ai loro membri e accompagnare i cambiamenti che sono chiamate a vivere in vista del bene di tutta la Chiesa. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PRESULI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DEL SUD AFRICA IN VISITA “AD LIMINA APOSTOLORUM”

[…] Ho anche notato la preoccupazione da voi espressa per il crollo della morale cristiana, compresa la crescente tentazione di colludere con la disonestà. Si tratta di una questione che avete profeticamente affrontato nella vostra dichiarazione pastorale sulla corruzione. Come avete sottolineato, «la corruzione è un furto ai poveri… ferisce chi è più vulnerabile… danneggia l’intera comunità… distrugge la nostra fiducia». La comunità cristiana è chiamata a essere coerente con la sua testimonianza delle virtù dell’onestà e dell’integrità, affinché possiamo stare dinanzi al Signore e al nostro prossimo con mani pulite e cuore puro (cfr. Sal 24, 4) come lievito del Vangelo nella vita della società. Tenendo presente tale imperativo morale, so che continuerete ad affrontare questa e altre gravi preoccupazioni sociali, come la piaga dei rifugiati e dei migranti. Possano questi uomini e queste donne essere sempre accolti dalle nostre comunità cattoliche, trovando in esse cuori e case aperti mentre cercano d’iniziare una nuova vita. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI MEMBRI DEL PONTIFICIO COMITATO DI SCIENZE STORICHE

[…] Tra le iniziative che avete in programma, penso in particolare al convegno internazionale nella ricorrenza del centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. In esso passerete in rassegna le più recenti acquisizioni della ricerca, con speciale attenzione per le iniziative diplomatiche della Santa Sede durante quel tragico conflitto e al contributo dato dai cattolici e dagli altri cristiani al soccorso dei feriti, dei profughi, degli orfani e delle vedove, alla ricerca dei dispersi, come anche alla ricostruzione di un mondo lacerato da quella che Benedetto XV definì «inutile strage» (Lettera ai Capi dei popoli belligeranti, 1° agosto 1917). E risuona ancora oggi, quanto mai attuale, l’accorato appello diPio XII: «Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra» (Radiomessaggio, 24 agosto 1939). Quando riascoltiamo quelle parole profetiche, veramente ci rendiamo conto che la storia è “magistra vitae”. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA TRATTA DELLE PERSONE UMANE

[…] saluto tutti voi che prendete parte a questo incontro, il secondo convocato in Vaticano per collaborare insieme contro la tratta di esseri umani. Ringrazio il Cardinale Nichols e la Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles per averlo promosso, e la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali per ospitarlo. E’ un incontro, un incontro importante, ma è anche un gesto: è un gesto della Chiesa, un gesto delle persone di buona volontà, che vuole gridare “basta!”.

La tratta di esseri umani è una piaga nel corpo dell’umanità contemporanea, una piaga nella carne di Cristo. E’ un delitto contro l’umanità. Il fatto di trovarci qui, per unire i nostri sforzi, significa che vogliamo che le strategie e le competenze siano accompagnate e rafforzate dalla compassione evangelica, dalla prossimità agli uomini e alle donne che sono vittime di questo crimine.[…]

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PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE

[…] Non dimentichiamo che la custodia premurosa della vita del Bambino ha comportato anche la fuga in Egitto, la dura esperienza di vivere come rifugiati – Giuseppe è stato un rifugiato, con Maria e Gesù – per scampare alla minaccia di Erode.[…]