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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO A S.E. IL SIGNOR SERGIO MATTARELLA, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

[…] Desidero, infine, esprimere la mia gratitudine per l’impegno che l’Italia sta profondendo per accogliere i numerosi migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza. E’ evidente che le proporzioni del fenomeno richiedono un coinvolgimento molto più ampio. Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI MEMBRI DELL’ASSOCIAZIONE CATTOLICA INTERNAZIONALE AL SERVIZIO DELLA GIOVANE (ACISJF)

[…]Esprimo la mia gratitudine per il vostro generoso impegno al servizio delle giovani che vivono in situazioni di precarietà e di sofferenza. Il loro numero in crescita e le molteplici forme di povertà che le toccano ci interpellano e devono suscitare una nuova creatività, per offrire loro il sostegno materiale e spirituale di cui hanno bisogno. Sì, è una vera felicità servire gli altri, come Gesù. Mediante attività permanenti di accoglienza – quanto bisogno di accoglienza hanno queste giovani, quanto bisogno di accoglienza! – e anche attraverso una riflessione per affrontare le nuove sfide generate dal mondo d’oggi, come il fenomeno migratorio, la vostra azione vuole essere al servizio della vita e della dignità della persona, testimoniando che «l’autentica fede nel Figlio di Dio fatto carne è inseparabile dal dono di sé, … dal servizio» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 88). Le giovani che voi accompagnate hanno prima di tutto bisogno di attenzione e di ascolto. Quel tanto umano e tanto divino “apostolato dell’orecchio” stanca, è stancante, ma fa tanto bene! Loro hanno bisogno di questo. Così le potete aiutare a crescere nella fiducia, a trovare dei punti di riferimento e a progredire nella maturità umana e spirituale, nutrita dai valori evangelici. Possiate essere nei loro confronti testimoni credibili, perché facciano esperienza della gioia di sapersi amate da Dio, loro Padre, e chiamate alla felicità! […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI ALLA SESSIONE PLENARIA DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE SOCIALI

[…] dò il benvenuto a voi, membri della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e partecipanti a questa sessione plenaria dedicata alla tratta di persone. Sono grato delle cortesi parole della Presidente, Signora Margaret Archer. Saluto tutti cordialmente e vi assicuro che sono molto riconoscente per quanto questa Accademia realizza per approfondire la conoscenza delle nuove forme di schiavitù e per sradicare la tratta di esseri umani, nell’unico intento di servire l’uomo, specialmente le persone emarginate ed escluse.

Come cristiani, voi vi sentite interpellati dal Discorso della Montagna del Signore Gesù e anche dal “protocollo” con cui saremo giudicati alla fine della nostra vita, secondo il Vangelo di Matteo, capitolo 25. “Beati i poveri, beati gli afflitti, beati i miti, beati i puri di cuore, beati i misericordiosi, beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, beati i perseguitati per causa della giustizia: questi possederanno la terra, questi saranno figli di Dio, questi vedranno Dio” (cfr Mt 5,3-10). I “benedetti dal Padre”, i suoi figli che lo vedranno sono quelli che si preoccupano degli ultimi e che amano i più piccoli tra i loro fratelli: “Quanto avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, dice il Signore (cfr Mt 25,40).

E oggi, tra questi fratelli più bisognosi ci sono coloro che patiscono la tragedia delle moderne forme di schiavitù, del lavoro forzato, del lavoro schiavo, della prostituzione, del traffico di organi, della droga […]

[…] Purtroppo, in un sistema economico globale dominato dal profitto, si sono sviluppate nuove forme di schiavitù in certo modo peggiori e più disumane di quelle del passato. Ancora di più oggi, quindi, seguendo il messaggio di redenzione del Signore, siamo chiamati a denunciarle e a combatterle. Innanzitutto, dobbiamo far prendere più consapevolezza di questo nuovo male che, nel mondo globale, si vuole occultare perché scandaloso e “politicamente scorretto”. A nessuno piace riconoscere che nella propria città, nel proprio quartiere pure, nella propria regione o nazione ci sono nuove forme di schiavitù, mentre sappiamo che questa piaga riguarda quasi tutti i Paesi. Dobbiamo poi denunciare questo terribile flagello nella sua gravità. Già Papa Benedetto XVI condannò senza mezzi termini ogni violazione della pari dignità tra gli esseri umani (cfr Discorso al neo-Ambasciatore della R.F. di Germania presso la Santa Sede, 7 nov. 2011). Da parte mia, ho dichiarato più volte che queste nuove forme di schiavitù – traffico di esseri umani, lavoro forzato, prostituzione, commercio di organi – «sono crimini gravissimi, una piaga nel corpo dell’umanità contemporanea» (Discorso alla II Conferenza Internazionale Combating Human Trafficking, 10 aprile 2014). Tutta la società è chiamata a crescere in questa consapevolezza, specialmente per quanto riguarda la legislazione nazionale e internazionale, in modo da poter assicurare i trafficanti alla giustizia e reimpiegare i loro ingiusti guadagni per la riabilitazione delle vittime.[…]

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL PRESIDENTE DI PANAMÁ IN OCCASIONE DEL VII VERTICE DELLE AMERICHE

[…] Mi piacerebbe anche richiamare l’attenzione sul problema dell’immigrazione. L’immensa disparità delle opportunità tra alcuni paesi e altri fa sì che molte persone si vedano obbligate ad abbandonare la propria terra, la propria famiglia, diventando facile preda del traffico delle persone e del lavoro schiavizzato, senza diritti, né accesso alla giustizia… In alcuni casi, la mancanza della cooperazione tra gli Stati lascia molte persone fuori dalla legalità e senza possibilità di far valere i propri diritti, obbligandoli a collocarsi tra quelli che approfittano degli altri o a rassegnarsi a essere vittime di abusi. Sono situazioni nelle quali non basta salvaguardare la legge per difendere i diritti fondamentali della persona, nelle quali, la norma, senza pietà e misericordia, non risponde alla giustizia.[…]

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PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE

[…] E purtroppo questi bambini sono preda dei delinquenti, che li sfruttano per indegni traffici o commerci, o addestrandoli alla guerra e alla violenza.[…]

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MESSAGGIO URBI ET ORBI DEL SANTO PADRE FRANCESCO PASQUA 2015

[…] Pace chiediamo anzitutto per l’amata Siria e per l’Iraq, perché cessi il fragore delle armi e si ristabilisca la buona convivenza tra i diversi gruppi che compongono questi amati Paesi. La comunità internazionale non rimanga inerte di fronte alla immensa tragedia umanitaria all’interno di questi Paesi e al dramma dei numerosi rifugiati.[…]

[…] Agli emarginati, ai carcerati, ai poveri e ai migranti che tanto spesso sono rifiutati, maltrattati e scartati; ai malati e ai sofferenti; ai bambini, specialmente a quelli che subiscono violenza; a quanti oggi sono nel lutto; a tutti gli uomini e le donne di buona volontà giunga la consolante e sanante voce del Signore Gesù: «Pace a voi!» (Lc 24,36) «Non temete, sono risorto e sarò sempre con voi!» (cfr Messale Romano, Antifona d’ingresso del giorno di Pasqua).[…]

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INCONTRO CON LA POPOLAZIONE DI SCAMPIA E CON DIVERSE CATEGORIE SOCIALI DISCORSO DEL SANTO PADRE

[…] Vorrei rispondere alla sorella che ha parlato a nome degli immigrati e dei senza fissa dimora. Lei ha chiesto una parola che assicuri che i migranti sono figli di Dio e che sono cittadini. Ma è necessario arrivare a questo? I migranti sono esseri umani di seconda classe? Dobbiamo far sentire ai nostri fratelli e sorelle migranti che sono cittadini, che sono come noi, figli di Dio, che sono migranti come noi, perché tutti noi siamo migranti verso un’altra patria, e magari arriveremo tutti. E nessuno si perda per il cammino! Tutti siamo migranti, figli di Dio che ci ha messo tutti in cammino. Non si può dire: “Ma i migranti sono così…Noi siamo…”. No! Tutti siamo migranti, tutti siamo in cammino. E questa parola che tutti siamo migranti non è scritta su un libro, è scritta nella nostra carne, nel nostro cammino di vita, che ci assicura che in Gesù tutti siamo figli di Dio, figli amati, figli voluti, figli salvati. Pensiamo a questo: tutti siamo migranti nel cammino della vita, nessuno di noi ha dimora fissa in questa terra, tutti ce ne dobbiamo andare. E tutti dobbiamo andare a trovare Dio: uno prima, l’altro dopo, o come diceva quell’anziano, quel vecchietto furbo: “Sì, sì, tutti! Andate voi, io vado per ultimo!”. Tutti dobbiamo andarci.[…]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AGLI ECC.MI PRESULI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DI BOSNIA ED ERZEGOVINA IN VISITA “AD LIMINA APOSTOLORUM”

[…] Ho potuto leggere con attenzione e partecipazione i vostri rapporti, con le vostre speranze, i vostri progetti; e, insieme a voi, ho pregato per tutti gli abitanti del Paese e per quanti sono stati costretti dai non lontani eventi bellici, dalla disoccupazione e dalla mancanza di prospettive a rifugiarsi all’estero.[…]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AGLI ECC.MI PRESULI DELLA CONFERENZA EPISCOPALE REGIONALE DEL NORDAFRICA (C.E.R.N.A) IN VISITA “AD LIMINA APOSTOLORUM”

[…] Chiesa dell’incontro e del dialogo, volete essere anche al servizio di tutti senza distinzioni. Con mezzi spesso umili, manifestate la carità di Cristo e della Chiesa tra i più poveri, i malati, le persone anziane, le donne nel bisogno e i detenuti. Vi ringrazio vivamente per il ruolo che svolgete nell’andare in aiuto dei numerosi immigranti originari dell’Africa che cercano nei vostri Paesi un luogo di passaggio o di accoglienza. Riconoscendo la loro dignità umana, e adoperandovi per risvegliare le coscienze di fronte a tanti drammi umani, mostrate l’amore che Dio nutre per ognuno di loro. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI RAPPRESENTATI DELLA CONFEDERAZIONE COOPERATIVE ITALIANE

[…] Per questo vi dico che fate bene – e vi dico anche di farlo sempre più – a contrastare e combattere le false cooperative, quelle che prostituiscono il proprio nome di cooperativa, cioè di una realtà assai buona, per ingannare la gente con scopi di lucro contrari a quelli della vera e autentica cooperazione. Fate bene, vi dico, perché, nel campo in cui operate, assumere una facciata onorata e perseguire invece finalità disonorevoli e immorali, spesso rivolte allo sfruttamento del lavoro, oppure alle manipolazioni di mercato, e persino a scandalosi traffici di corruzione, è una vergognosa e gravissima menzogna che non si può assolutamente accettare. Lottate contro questo! Ma come lottare? Con le parole, solo? Con le idee? Lottate con la cooperazione giusta, quella vera, quella che sempre vince.[…]