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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI AL CAPITOLO GENERALE DELLA CONGREGAZIONE DELLE SACRE STIMMATE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO (STIMMATINI)

[…] Cari missionari Stimmatini, portate questo fuoco nelle comunità cristiane, dove la fede di tante persone ha bisogno di essere riaccesa, di trovare forza per essere contagiosa. Al tempo stesso, andate, uscite ad annunciare il Vangelo ai poveri, a quelli che non si sentono amati da nessuno, a chi vive nella tristezza e nella disperazione, ai carcerati, ai senza casa e senza tetto, agli immigrati, a chi fugge dalle guerre. San Gaspare Bertoni vi ha trasmesso l’amore ai Santi Sposi, Maria e Giuseppe. Abbiate dunque un’attenzione particolare verso la famiglia; insieme con i laici, annunciate la letizia dell’amore. Portate il fuoco di Cristo ai giovani, che hanno bisogno di qualcuno che li ascolti e li aiuti a trovare il senso alla vita. Se annunciate Gesù, saranno attratti; conduceteli a Lui con pazienza e perseveranza. Siate missionari gioiosi e miti, ben preparati per incontrare ogni persona. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI MEMBRI DEL “SANTA MARTA GROUP”

Cari fratelli Vescovi,
Cari amici,
do il benvenuto a voi, membri del Gruppo Santa Marta, alla conclusione della vostra
Conferenza, dedicata quest’anno a fornire una prospettiva mondiale sulla tratta di
esseri umani e sulle moderne forme di schiavitù. In qualità di leader nelle forze
dell’ordine, nella ricerca, nelle politiche pubbliche e nell’assistenza pastorale, voi
offrite un essenziale contributo per affrontare le cause e gli effetti di questo moderno
flagello, che continua a causare indicibili sofferenze umane.
E’ mia speranza che queste giornate di riflessione e di scambio di esperienze abbiano
portato in più chiara luce l’interazione delle problematiche globali e locali della tratta
di persone umane. L’esperienza mostra che tali moderne forme di schiavitù sono ben
più diffuse di quanto si possa immaginare, persino – a nostra vergogna e scandalo –
all’interno delle più prospere tra le nostre società.
Il grido di Dio a Caino, che si trova nelle prime pagine della Bibbia – «Dov’è tuo
fratello?» – ci provoca ad esaminare seriamente le diverse forme di complicità con
cui la società tollera e incoraggia, particolarmente a proposito della tratta a fini
sessuali, lo sfruttamento di uomini, donne e bambini vulnerabili (cfr Esort. ap.
Evangelii gaudium, 211). Le iniziative volte a combattere la tratta di persone umane,
nel loro concreto obiettivo di smantellare le reti criminali, devono sempre più
considerare i più vasti settori correlati, come per esempio l’uso responsabile delle
tecnologie e dei mezzi di comunicazione, per non parlare dello studio delle
implicazioni etiche dei modelli di crescita economica che privilegiano il profitto sulle
persone.
Sono fiducioso che le vostre discussioni in questi giorni aiuteranno anche a
incrementare la consapevolezza della crescente necessità di aiutare le vittime di
questi crimini, accompagnandole in un cammino di reintegrazione nella società e di
ristabilimento della loro dignità umana. La Chiesa è grata per ogni sforzo fatto per
portare il balsamo della misericordia divina a coloro che soffrono, perché questo
rappresenta anche un passo essenziale per il risanamento e il rinnovamento della
società nel suo insieme.
Cari amici, con gratitudine per il vostro impegno e la vostra collaborazione in questo
settore cruciale, vi porgo i miei migliori auguri, accompagnati dalla preghiera, per il
proseguimento del vostro lavoro. Su di voi, sulle vostre famiglie, e su tutti coloro che
servite, invoco la benedizione del Signore che dà saggezza, forza e pace. E vi chiedo,
per favore, di pregare per me.

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PAPA FRANCESCO ANGELUS

Dopo l’Angelus
[…]
Saluto tutti voi, fedeli di Roma e pellegrini venuti dall’Italia e da vari Paesi. Saluto il
gruppo della diocesi di Cádiz e Ceuta (Spagna), gli alunni del collegio “Charles Péguy”
di Parigi, i fedeli di Sestri Levante, Empoli, Milano e Palermo, e la rappresentanza
della Città di Agrigento, a cui esprimo apprezzamento per l’impegno di accoglienza e
integrazione dei migranti. Grazie! Grazie per quello che fate. Un saluto cordiale
rivolgo ai volontari e ai collaboratori dell’associazione “Fraterna Domus” che opera da
50 anni a Roma per l’accoglienza e la solidarietà. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI MEMBRI DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

[…] La vostra azione, poi, merita ancor più la gratitudine di ogni cittadino perché si
attua nelle più diverse situazioni, dovendo far fronte a fatiche e pericoli di varia
natura. È così nel caso dell’assistenza prestata alle vittime dei terremoti e di altre
calamità naturali, che allevia la prova delle popolazioni colpite, rappresentando un
segno della vicinanza di tutto il popolo italiano. Di uguale valore è l’impegno che
ponete nel soccorso dei migranti durante il loro arduo percorso sul mare, e nel
ricevere quanti sbarcano e sperano di essere accolti e integrati. La mano che tendete
loro e che essi afferrano è un segno alto, che andrebbe tradotto così: “Non ti aiuto
solo in questo istante, per sollevarti dal mare e portarti in salvo, ma ti assicuro che
ci sarò e mi prenderò a cuore la tua sorte”. Per questo, la vostra presenza a fianco
degli immigrati rappresenta un segno profetico, così necessario al nostro tempo. Ho
detto la parola “segno profetico”: il profeta – per dirlo in una lingua che tutti capiamo
– il profeta è quello che “schiaffa”; con il suo modo di vivere, con il servizio che fa e
le parole… “schiaffa”: sveglia, dà veri schiaffi all’egoismo sociale, all’egoismo delle
società. E fa risvegliare il meglio che c’è nel cuore! Ma date lo schiaffo con la parola
e con la testimonianza, non con la mano! […]

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CELEBRAZIONE DEI SECONDI VESPRI NELLA SOLENNITÀ DELLA CONVERSIONE DI SAN PAOLO APOSTOLO OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

[…] Dopo la liberazione, il popolo eletto ha intrapreso un lungo e difficile viaggio
attraverso il deserto, spesso vacillando, ma attingendo forza dal ricordo dell’opera
salvifica di Dio e dalla sua presenza sempre vicina. Anche i cristiani di oggi incontrano
nel cammino molte difficoltà, circondati da tanti deserti spirituali, che fanno inaridire
la speranza e la gioia. Sul cammino ci sono pure dei pericoli gravi, che mettono a
repentaglio la vita: quanti fratelli oggi subiscono persecuzioni per il nome di Gesù!
Quando il loro sangue viene versato, anche se appartengono a Confessioni diverse,
diventano insieme testimoni della fede, martiri, uniti nel vincolo della grazia
battesimale. Ancora, insieme agli amici di altre tradizioni religiose, i cristiani
affrontano oggi sfide che sviliscono la dignità umana: fuggono da situazioni di
conflitto e di miseria; sono vittime della tratta degli esseri umani e di altre schiavitù
moderne; patiscono gli stenti e la fame, in un mondo sempre più ricco di mezzi e
povero di amore, dove continuano ad aumentare le disuguaglianze. Ma, come gli
israeliti dell’Esodo, i cristiani sono chiamati a custodire insieme il ricordo di quanto
Dio ha compiuto in loro. Ravvivando questa memoria, possiamo sostenerci gli uni gli
altri e affrontare, armati solo di Gesù e della dolce forza del suo Vangelo, ogni sfida
con coraggio e speranza. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO A UNA RAPPRESENTANZA DELLA COMUNITÀ YEZIDI IN GERMANIA

[…] Penso inoltre ai membri della vostra comunità che sono ancora nelle mani dei
terroristi: auspico vivamente che si faccia tutto il possibile per salvarli; come pure
per rintracciare i dispersi e per dare identità e degna sepoltura a quanti sono stati
uccisi. La Comunità internazionale non può restare spettatrice muta e inerte di fronte
al vostro dramma. Incoraggio pertanto le istituzioni e le persone di buona volontà
appartenenti ad altre comunità a contribuire alla ricostruzione delle vostre case e dei
vostri luoghi di culto. Non si tralascino concreti sforzi per creare le condizioni idonee
al ritorno dei profughi alle loro case e a preservare l’identità della comunità Yezidi.
Dio ci aiuti a costruire insieme un mondo dove si possa vivere in pace e fraternità.
[…]

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL PRESIDENTE ESECUTIVO DEL “WORLD ECONOMIC FORUM”*

[…]
Le ricorrenti instabilità finanziare hanno portato nuovi problemi e gravi sfide con cui
i governi devono confrontarsi, come la crescita della disoccupazione, l’aumento di
diverse forme di povertà, l’aumento del divario socio-economico e le nuove forme di
schiavitù, spesso radicate in situazioni di conflitto, migrazione e diversi problemi
sociali. «A ciò si associano alcuni stili di vita un po’ egoisti, caratterizzati da
un’opulenza ormai insostenibile e spesso indifferente nei confronti del mondo
circostante, soprattutto dei più poveri. Si constata con rammarico un prevalere delle
questioni tecniche ed economiche al centro del dibattito politico, a scapito di un
autentico orientamento antropologico. L’essere umano rischia di essere ridotto a
semplice ingranaggio di un meccanismo che lo tratta alla stregua di un bene di
consumo da utilizzare, così che — lo notiamo purtroppo spesso — quando la vita non
è funzionale a tale meccanismo viene scartata senza troppe remore» (Discorso al
Parlamento europeo, Strasburgo, 25 novembre 2014). […]

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO IN CILE E PERÙ (15-22 GENNAIO 2018) PREGHIERA DELL’ORA MEDIA CON RELIGIOSE DI VITA CONTEMPLATIVA OMELIA DEL SANTO PADRE

[…]
Essere l’amore! È saper stare accanto alla sofferenza di tanti fratelli e dire con il
salmista: «Nel pericolo ho gridato al Signore: mi ha risposto, il Signore, e mi ha tratto
in salvo» (Sal 117,5). Così la vostra vita nella clausura riesce ad avere una portata
missionaria e universale e «un ruolo fondamentale nella vita della Chiesa. Pregate e
intercedete per tanti fratelli e sorelle che sono carcerati, migranti, rifugiati e
perseguitati, per tante famiglie ferite, per le persone senza lavoro, per i poveri, per i
malati, per le vittime delle dipendenze, per citare alcune situazioni che sono ogni
giorno più urgenti. Voi siete come quegli amici che portarono il paralitico davanti al
Signore, perché lo guarisse (cfr Mc 2,1-12). Non si vergognavano, erano “spudorati”,
ma in senso buono. Non ebbero vergogna di fare un buco nel tetto e far scendere il
paralitico. Siate “spudorate”, non vergognatevi di fare in modo, con la preghiera, che
la miseria degli uomini si avvicini alla potenza di Dio. Questa è la vostra preghiera.
Attraverso la preghiera voi, giorno e notte, avvicinate al Signore la vita di tanti fratelli
e sorelle che per diverse situazioni non possono raggiungerlo per fare esperienza
della sua misericordia risanatrice, mentre Lui li attende per fare loro grazia. Con la
vostra preghiera potete guarire le piaghe di tanti fratelli».[2]
[…]

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO IN CILE E PERÙ (15-22 GENNAIO 2018) INCONTRO CON LA POPOLAZIONE SALUTO DEL SANTO PADRE

[…]
Pensando a queste cose permettetemi di soffermarmi su un tema doloroso. Ci siamo
abituati a utilizzare il termine “tratta di persone”. Arrivando a Puerto Maldonado,
nell’aeroporto ho visto un cartello che ha richiamato la mia attenzione positivamente:
“Fai attenzione alla tratta!”. Si vede che stanno prendendo coscienza. Ma in realtà
dovremmo parlare di schiavitù: schiavitù per il lavoro, schiavitù sessuale, schiavitù
per il guadagno. Fa male constatare come in questa terra, che sta sotto la protezione
della Madre di Dio, tante donne sono così svalutate, disprezzate ed esposte a violenze
senza fine. Non possiamo “normalizzare” la violenza, prenderla come una cosa
naturale. No, non si “normalizza” la violenza contro le donne, sostenendo una cultura
maschilista che non accetta il ruolo di protagonista della donna nelle nostre comunità.
Non ci è lecito guardare dall’altra parte, fratelli, e lasciare che tante donne,
specialmente adolescenti, siano “calpestate” nella loro dignità.
Diverse persone sono emigrate verso l’Amazzonia cercando un tetto, una terra e un
lavoro. Sono venute a cercare un futuro migliore per sé stesse e per le loro famiglie.
Hanno abbandonato la loro vita umile, povera ma dignitosa. Molte di loro, per la
promessa che certi lavori avrebbero messo fine a situazioni precarie, si sono basati
sul luccichio promettente dell’estrazione dell’oro. Però non dimentichiamo che l’oro
può diventare un falso dio che pretende sacrifici umani.
[…]

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VIAGGIO APOSTOLICO DI SUA SANTITÀ FRANCESCO IN CILE E PERÙ (15-22 GENNAIO 2018) INCONTRO CON LE AUTORITÀ, CON LA SOCIETÀ CIVILE E CON IL CORPO DIPLOMATICO DISCORSO DEL SANTO PADRE

[…] A titolo di esempio, le estrazioni minerarie irregolari sono diventate un pericolo che distrugge la vita delle persone; le foreste e i fiumi vengono devastati con tutta la loro ricchezza. Questo processo di degrado implica e alimenta organizzazioni al di fuori delle strutture legali che degradano tanti nostri fratelli sottomettendoli alla tratta – nuova forma di schiavitù –, al lavoro irregolare, alla delinquenza… e ad altri mali che colpiscono gravemente la loro dignità e, insieme, la dignità di questa nazione. […]