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PAPA FRANCESCO ANGELUS

Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
seguo con grande preoccupazione la situazione in Afghanistan, e partecipo alla
sofferenza di quanti piangono per le persone che hanno perso la vita negli
attacchi suicidi avvenuti giovedì scorso, e di coloro che cercano aiuto e
protezione. Affido alla misericordia di Dio Onnipotente i defunti e ringrazio chi si
sta adoperando per aiutare quella popolazione così provata, in particolare le
donne e i bambini. Chiedo a tutti di continuare ad assistere i bisognosi e a
pregare perché il dialogo e la solidarietà portino a stabilire una convivenza
pacifica e fraterna e offrano speranza per il futuro del Paese. In momenti storici
come questo non possiamo rimanere indifferenti, la storia della Chiesa ce lo
insegna. Come cristiani questa situazione ci impegna. Per questo rivolgo un
appello, a tutti, a intensificare la preghiera e a praticare il digiuno. Preghiera e
digiuno, preghiera e penitenza. Questo è il momento di farlo. Sto parlando sul
serio: intensificare la preghiera e praticare il digiuno, chiedendo al Signore
misericordia e perdono. […]

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI ALL’INCONTRO PROMOSSO DALL’INTERNATIONAL CATHOLIC LEGISLATORS NETWORK

Onorevoli Signore e Signori!

Sono lieto di incontrarmi nuovamente con voi, parlamentari di diversi Paesi, in questo momento critico della storia: un momento critico della storia. Ringrazio il Cardinale Schönborn e il Signor Alting von Geusau per le loro parole di saluto e di introduzione. E mi rallegro della presenza di Sua Santità Ignatius Aphrem II, Patriarca della Chiesa Siro-ortodossa.

Dagli inizi dell’International Catholic Legislators Network, nel 2010, avete accompagnato, sostenuto e promosso il lavoro della Santa Sede come testimoni del Vangelo nel servizio ai vostri Paesi e alla comunità internazionale nel suo insieme. Sono grato per il vostro amore alla Chiesa e per la collaborazione con la sua missione.

Il nostro incontro avviene oggiin un momento molto difficile. La pandemia da Covid-19 si accanisce. Abbiamo certamente registrato progressi significativi nella creazione e nella distribuzione di vaccini efficaci, però ci rimane ancora molto lavoro da portare a termine. Ci sono stati già più di duecento milioni di casi confermati e quattro milioni di morti per questa piaga terribile, che ha causato anche tanta rovina economica e sociale.

Il vostro ruolo di parlamentari è dunque più che mai importante. Preposti a servire il bene comune, ora siete chiamati a collaborare, attraverso la vostra azione politica, a rinnovare integralmente le vostre comunità e la società intera. Non solo per sconfiggere il virus, e nemmeno per tornare allo status quo antecedente la pandemia, no, sarebbe una sconfitta, ma per affrontare le cause profonde che la crisi ha rivelato e amplificato: la povertà, la disuguaglianza sociale, l’estesa disoccupazione e le mancanze di accesso all’educazione. Fratelli e sorelle, da una crisi non si esce uguali: usciremo migliori o peggiori. Da una crisi non si esce da soli: usciremo insieme o non potremo uscirne.

In un’epoca di perturbazione e polarizzazione politica, i parlamentari e i politici più in generale non sono sempre tenuti in grande stima. Questo non vi è nuovo. Tuttavia, quale chiamata più alta esiste che quella di servire il bene comune e dare priorità al benessere di tutti, prima del tornaconto personale? Il vostro obiettivo dev’essere sempre questo, perché una buona politica è indispensabile per la fraternità universale e la pace sociale (cfr Enc. Fratelli tutti, 176).

Nella nostra epoca, segnatamente, una delle maggiori sfide in questo orizzonte è l’amministrazione della tecnologia per il bene comune. Le meraviglie della scienza e della tecnologia moderna hanno aumentato la nostra qualità di vita. «È giusto rallegrarsi per questi progressi ed entusiasmarsi di fronte alle ampie possibilità che ci aprono queste continue novità, perché la scienza e la tecnologia sono un prodotto meraviglioso della creatività umana che è un dono di Dio» (Enc. Laudato si’, 102). Tuttavia, abbandonate a loro stesse e alle sole forze del mercato, senza gli opportuni orientamenti impressi dalle assemblee legislative e delle altre pubbliche autorità guidate dal senso di responsabilità sociale, queste innovazioni possono minacciare la dignità dell’essere umano.

Non si tratta di frenare il progresso tecnologico. Tuttavia, gli strumenti della politica e della regolazione permettono ai parlamentari di proteggere la dignità umana quando essa viene minacciata. Penso ad esempio alla piaga della pornografia minorile, allo sfruttamento dei dati personali, agli attacchi alle infrastrutture critiche come gli ospedali, alle falsità diffuse tramite i social e così via. Una legislazione attenta può e deve guidare l’evoluzione e l’applicazione della tecnologia per il bene comune. Vi incoraggio, fratelli e sorelle, dunque, calorosamente ad assumere il compito di una seria e approfondita riflessione morale sui rischi e le opportunità insiti nel progresso scientifico e tecnologico, affinché la legislazione e le norme internazionali che li regolano possano concentrarsi sulla promozione dello sviluppo umano integrale e della pace, piuttosto che sul progresso fine a sé stesso.

I parlamentari naturalmente rispecchiano i punti di forza e di debolezza di quanti rappresentano, ciascuno con specificità da mettere a servizio del bene di tutti. L’impegno dei cittadini, nei diversi ambiti di partecipazione sociale, civile e politica, è imprescindibile. Siamo tutti chiamati a promuovere lo spirito di solidarietà, a partire dalle necessità delle persone più deboli e svantaggiate. Tuttavia, per guarire il mondo, duramente provato dalla pandemia, e per costruire un futuro più inclusivo e sostenibile in cui la tecnologia serva i bisogni umani e non ci isoli l’uno dall’altro, c’è bisogno non solo di cittadini responsabili ma anche di leaders preparati e animati dal principio del bene comune.

Cari amici, il Signore vi conceda di essere fermento di una rigenerazione di mente, cuore e spirito, testimoni di amore politico per i più vulnerabili, affinché, servendo loro, possiate servire Lui in tutto ciò che fate.

Benedico voi, benedico le vostre famiglie e benedico il vostro lavoro. E anche voi, vi chiedo per favore, pregate per me. Grazie.

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ANGELUS

Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
mi unisco all’unanime preoccupazione per la situazione in Afghanistan. Vi chiedo di pregare con me il Dio della pace affinché cessi il frastuono delle armi e le soluzioni possano essere trovate al tavolo del dialogo. Solo così la martoriata popolazione di quel Paese – uomini, donne, anziani e bambini – potrà ritornare alle proprie case, vivere in pace e sicurezza nel pieno rispetto reciproco. […]

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UDIENZA GENERALE

APPELLO
A un anno dalla terribile esplosione avvenuta nel porto di Beirut, capitale del Libano, che ha provocato morte e distruzione, il mio pensiero va a quel caro Paese, soprattutto alle vittime, alle loro famiglie, ai tanti feriti e a quanti hanno perso la casa e il lavoro, e tanti hanno perso l’illusione di vivere.
Nella Giornata di preghiera e di riflessione per il Libano, il 1° luglio scorso, insieme ai Leader religiosi cristiani, abbiamo accolto le aspirazioni e le attese del popolo libanese, stanco e deluso, e invocato da Dio luce di speranza per superare la dura crisi. Oggi faccio appello anche alla Comunità internazionale, chiedendo di aiutare il Libano a compiere un cammino di “risurrezione”, con gesti concreti, non soltanto con parole, ma con gesti concreti. Auspico che in tal senso sia proficua la Conferenza in via di svolgimento, promossa dalla Francia e dalle Nazioni Unite.
Cari Libanesi, il mio desiderio di venire a visitarvi è grande, e non mi stanco di pregare per voi, perché il Libano ritorni a essere un messaggio di fratellanza, un messaggio di pace per tutto il Medio Oriente. […]

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MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI AL CAPITOLO GENERALE DELL’ORDINE DEI FRATI MINORI

Cari fratelli!
[…] Da molti mesi, a causa della pandemia, ci ritroviamo a vivere in situazioni di emergenza, di isolamento e di sofferenza. Questa esperienza critica, da una parte, ci sprona tutti a riconoscere quanto la nostra vita terrena sia un cammino da percorrere come pellegrini e forestieri, uomini e donne itineranti, disposti ad alleggerirci di cose e pretese personali. Dall’altra, essa è occasione propizia per intensificare la relazione con Cristo e con i fratelli: penso alle vostre comunità, chiamate a essere umile presenza profetica in mezzo al popolo di Dio e testimonianza per tutti di fraternità e di vita semplice e gioiosa. […]

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ANGELUS

Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
Negli ultimi giorni la mia preghiera è stata spesso rivolta ad Haiti, dopo l’uccisione del Presidente e il ferimento della moglie. Mi unisco all’accorato appello dei Vescovi del Paese a «deporre le armi, scegliere la vita, scegliere di vivere insieme fraternamente nell’interesse di tutti e nell’interesse di Haiti». Sono vicino al caro popolo haitiano; auspico che cessi la spirale della violenza e la nazione possa riprendere il cammino verso un futuro di pace e di concordia.
Oggi ricorre la “Domenica del Mare”, dedicata in modo particolare ai marittimi e a quanti hanno nel mare la fonte di lavoro e di sostentamento. Prego per loro ed esorto tutti ad avere cura degli oceani e dei mari.Curare la salute dei mari: niente plastica in mare! […]

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MESSAGGIO AI LEADER POLITICI DEL SUD SUDAN IN OCCASIONE DEL 10° ANNIVERSARIO DELL’INDIPENDENZA

Alle Loro Eccellenze
I Leader politici del Sud Sudan

Eccellenze,

In questo giorno che segna i dieci anni dall’Indipendenza del Sud Sudan, vi inviamo i nostri cordiali auguri, consapevoli che questo anniversario riporta alla mente le vostre lotte passate e punta con speranza verso il futuro. La vostra nazione è benedetta da un potenziale immenso, e vi incoraggiamo a compiere sforzi sempre più grandi per permettere al vostro popolo di godere di tutti i frutti dell’indipendenza.

Quando vi abbiamo scritto l’ultima volta a Natale, abbiamo pregato affinché poteste sperimentare una maggiore fiducia tra voi ed essere più generosi nel servizio al vostro popolo. Da allora siamo stati lieti di constatare qualche piccolo progresso. Purtroppo il vostro popolo continua a vivere nella paura e nell’incertezza, e non ha fiducia che la sua nazione possa di fatto dar vita alla “giustizia, libertà e prosperità” celebrate nel vostro inno nazionale. C’è ancora molto da fare in Sud Sudan per plasmare una nazione che rispecchi il regno di Dio, dove è rispettata la dignità di tutti e tutti sono riconciliati (cfr. 2 Corinzi 5). Ciò può esigere sacrificio personale da voi come leader – l’esempio di leadership di Cristo stesso lo mostra in modo potente – e oggi desideriamo che sappiate che siamo al vostro fianco mentre guardate al futuro e cercate di discernere di nuovo come servire al meglio tutto il popolo del Sud Sudan.

Ricordiamo con gioia e rendimento di grazie lo storico incontro dei leader politici e religiosi del Sud Sudan in Vaticano nel 2019 e le ponderose promesse fatte in tale occasione. Preghiamo perché quelle promesse plasmino le vostre azioni, di modo che diventi possibile per noi venire in visita e celebrare di persona con voi e il vostro popolo, onorando i vostri contributi a una nazione che realizza le speranze del 9 luglio 2011. Nel frattempo, invochiamo su di voi e su tutti in Sud Sudan le benedizioni di Dio di fraternità e pace.

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VIDEOMESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO IN OCCASIONE DEL MEETING INTERNAZIONALE “LA SCIENZA PER LA PACE”

Desidero esprimere la mia gratitudine agli organizzatori del meeting “La scienza per la pace”, in occasione del Giubileo di San Gabriele [dell’Addolorata], il cui santuario si colloca alle pendici del Gran Sasso, sede dei Laboratori Nazionali di Fisica Nucleare.

Saluto le autorità accademiche e scientifiche, gli ospiti delle istituzioni nazionali ed europee e tutti gli uomini e le donne impegnati nella ricerca scientifica.

Tra questi vorrei ricordare il prof. Antonino Zichichi, Presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati – insignito in questa occasione della più alta onorificenza dell’Università di Teramo – che continua a dedicare la sua vita per lo sviluppo della scienza e la formazione delle nuove generazioni.

Cari e illustri scienziati, il vostro incontravi è un grande dono di speranza per l’umanità. Mai come in questo tempo si avverte il bisogno di un rilancio della ricerca scientifica per affrontare le sfide della società contemporanea. E sono felice che a promuovere tale incontro sia proprio la Comunità diocesana di Teramo, che testimonia così che non può e non deve esistere contrapposizione tra la fede e la scienza.

Come ho ricordato nell’Enciclica Fratelli tutti, è urgente “conoscere la realtà per costruire insieme” (n. 204). Per far crescere e sviluppare il desiderio di conoscenza che si nasconde nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, è necessario che la ricerca scientifica metta a servizio di tutti le proprie indicazioni, ricercando sempre nuove forme di collaborazione, di condivisione dei risultati e di costruzione di reti.

Inoltre “non va trascurato – ricordavo ancora nell’Enciclica – il rischio che il progresso scientifico venga considerato l’unico approccio possibile per comprendere un aspetto della vita, della società e del mondo” (ibid.).

L’esperienza dell’emergenza sanitaria ancora di più e, per certi versi, in modo ancora più urgente, ha sollecitato il mondo della scienza a ripensare le prospettive della prevenzione, della terapia e della organizzazione sanitaria tenendo conto dei risvolti antropologici legati alla socialità e alla qualità delle relazioni tra familiari e, soprattutto, tra generazioni.

Nessun sapere scientifico deve camminare da solo e sentirsi autosufficiente. La realtà storica diventa sempre più una, unica (cfr ibid.) e ha bisogno di essere servita nella pluralità dei saperi, che nella loro specificità contribuiscano a far crescere una nuova cultura capace di costruire la società promuovendo la dignità e lo sviluppo di ogni uomo e di ogni donna.

Di fronte alle nuove sfide, a voi, cari amici e amiche della scienza, è affidato il compito di testimoniare come sia possibile costruire un nuovo legame sociale, impegnandovi a rendere la ricerca scientifica prossima a tutta la comunità, da quella locale a quella internazionale, e che insieme è possibile superare ogni conflitto.

La scienza è una grande risorsa per costruire la pace!

Vi chiedo di accompagnare la formazione delle nuove generazioni insegnando loro a non aver paura della fatica della ricerca. Anche il Maestro si fa cercare: Lui infonde in tutti la certezza che quando si cerca con onestà si incontra la verità. Il cambiamento d’epoca ha bisogno di nuovi discepoli della conoscenza e voi, cari scienziati, siete i maestri di una nuova generazione di costruttori di pace.

Vi assicuro, vi sono vicino e tutta la Chiesa vi è vicina, con la preghiera e l’incoraggiamento.

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO A CONCLUSIONE DELLA PREGHIERA ECUMENICA “IL SIGNORE DIO HA PROGETTI DI PACE. INSIEME PER IL LIBANO”

Cari fratelli e sorelle,
ci siamo riuniti oggi per pregare e riflettere, spinti dalla preoccupazione per il Libano, preoccupazione forte, nel vedere questo Paese, che porto nel cuore e che ho il desiderio di visitare, precipitato in una grave crisi. Sono grato a tutti i partecipanti per aver accolto prontamente l’invito e per la condivisione fraterna. Noi Pastori, sostenuti dalla preghiera del Popolo santo di Dio, in questo frangente buio abbiamo cercato insieme di orientarci alla luce di Dio. E alla sua luce abbiamo visto anzitutto le nostre opacità: gli sbagli commessi quando non abbiamo testimoniato il Vangelo con coerenza e fino in fondo, le occasioni perse sulla via della fraternità, della riconciliazione e della piena unità. Di questo chiediamo perdono e con il cuore contrito diciamo: «Pietà, Signore!» (Mt 15,22). […]
[…] Progetti di pace e non di sventura. Come cristiani, oggi vogliamo rinnovare il nostro impegno a edificare un futuro insieme, perché l’avvenire sarà pacifico solo se sarà comune. I rapporti tra gli uomini non possono basarsi sulla ricerca di interessi, privilegi e guadagni di parte. No, la visione cristiana della società viene dalle Beatitudini, scaturisce dalla mitezza e dalla misericordia, porta a imitare nel mondo l’agire di Dio, che è Padre e vuole la concordia tra i figli. Noi cristiani siamo chiamati a essere seminatori di pace e artigiani di fraternità, a non vivere di rancori e rimorsi passati, a non fuggire le responsabilità del presente, a coltivare uno sguardo di speranza sul futuro. Crediamo che Dio indichi una sola via al nostro cammino: quella della pace. Assicuriamo perciò ai fratelli e alle sorelle musulmani e di altre religioni apertura e disponibilità a collaborare per edificare la fraternità e promuovere la pace. Essa «non chiede vincitori né vinti, ma fratelli e sorelle che, nonostante le incomprensioni e le ferite del passato, camminino dal conflitto all’unità» (Discorso, Incontro interreligioso, Piana di Ur, 6 marzo 2021). In tal senso, auspico che a questa giornata seguano iniziative concrete nel segno del dialogo, dell’impegno educativo e della solidarietà. […]

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ANGELUS

Dopo l’Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
[…] Saluto di cuore tutti voi, pellegrini italiani e di vari Paesi; ma oggi mi rivolgo in modo speciale ai romani, nella festa dei nostri Santi Patroni. Benedico voi, cari romani! Auguro ogni bene alla città di Roma: che, grazie all’impegno di tutti voi, di tutti i cittadini, sia vivibile e accogliente, che nessuno sia escluso, che i bambini e gli anziani siano curati, che ci sia lavoro e che sia dignitoso, che i poveri e gli ultimi siano al centro dei progetti politici e sociali. Prego per questo. E anche voi, carissimi fedeli di Roma, pregate per il vostro Vescovo. Grazie. […]