20 Maggio 2022 | Messaggio

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI PARTECIPANTI AL CONSIGLIO PLENARIO DELLA COMMISSIONE INTERNAZIONALE CATTOLICA PER LE MIGRAZIONI

Dal Vaticano

Cari fratelli e sorelle,
sono lieto di rivolgere il mio saluto a tutti voi, che partecipate al Consiglio Plenario
della Commissione Internazionale Cattolica per le Migrazioni.
In questi giorni siete chiamati a svolgere tre compiti molto importanti: eleggere il
nuovo quadro direttivo della Commissione, approvare i nuovi statuti e determinare
le linee operative per i prossimi anni. Colgo volentieri questa occasione per
sottolineare alcuni punti che ritengo possano aiutarvi nel vostro discernimento.
La Commissione è stata fondata dal Venerabile Papa Pio XII, nel 1951, per formare,
tra le Conferenze Episcopali nel mondo intero, una rete che potesse assisterle nel
loro servizio pastorale a favore dei migranti e dei rifugiati. La sua natura e la sua
missione ecclesiale la contraddistinguono rispetto ad altre organizzazioni operanti
nella società civile e nella Chiesa. La Commissione, infatti, è espressione collegiale
dell’azione pastorale, in ambito migratorio, dei vescovi che, in comunione con il
Papa, partecipano della sua «sollecitudine per la Chiesa Universale in un vincolo di
pace, di amore e di unità» (Lumen gentium, 22). Per questo, nella Costituzione
apostolica Praedicate Evangelium, essa è menzionata e collocata tra le competenze
del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale (cfr Art. 174 § 2), così
che la sua natura e la sua missione siano salvaguardate in accordo con i principi
originari. Nel Consiglio Plenario voi rappresentate ufficialmente le Conferenze
Episcopali che hanno dato la propria adesione alla Commissione. La loro volontà di
impegnarsi insieme per accogliere, proteggere, promuovere e integrare i migranti e
i rifugiati è confermata dalla vostra presenza.
La missione ecclesiale della Commissione si realizza in due direzioni: ad intra e ad
extra. Essa è anzitutto chiamata ad offrire un’assistenza qualificata alle Conferenze
Episcopali e alle Diocesi che si trovano a dover rispondere alle tante e complesse
sfide migratorie del tempo presente. Si impegna, pertanto, a favorire lo sviluppo e
l’attuazione di progetti di pastorale migratoria e la formazione specializzata degli
agenti pastorali in ambito migratorio, sempre a servizio delle Chiese particolari e
secondo le competenze proprie.
Ad extra, la Commissione è chiamata a rispondere alle sfide globali e alle
emergenze migratorie con programmi mirati, sempre in comunione con le Chiese
locali. Essa, inoltre, è incaricata di svolgere attività di advocacy come
organizzazione della società civile in ambito internazionale. La Commissione
impegna la Chiesa e lavora per una più vasta sensibilizzazione internazionale circa
le tematiche migratorie, al fine di favorire il rispetto dei diritti umani e la
promozione della dignità delle persone secondo gli orientamenti della dottrina
sociale della Chiesa.
Vi ringrazio di cuore per tutto il lavoro che la Commissione ha compiuto negli ultimi
settant’anni. Molte di queste azioni hanno avuto un’incidenza davvero
determinante. Vi ringrazio, in particolare, per l’impegno profuso ad aiutare le Chiese
a rispondere alle sfide legate al massiccio sfollamento provocato dal conflitto in
Ucraina. Si tratta del più grande movimento di profughi verificatosi in Europa dopo
la seconda guerra mondiale.
Non possiamo dimenticare, tuttavia, i milioni di richiedenti asilo, rifugiati e sfollati in
altre parti del mondo, che hanno un disperato bisogno di essere accolti, protetti e
amati. Come Chiesa vogliamo servire tutti e lavorare alacremente per l’edificazione
di un futuro di pace. Voi avete la possibilità di dare un volto alla carità operosa della
Chiesa nei loro confronti!
Auguro a tutti un lavoro fruttuoso e vi assicuro il mio ricordo nella preghiera. E voi,
per favore, non dimenticatevi di pregare per me.