Beatitudine,
Eminenze, Eccellenze,
Illustri Signore e Signori,
Sono lieto di porgere il mio benvenuto a tutti voi partecipanti all’incontro
dell’International Catholic Legislators Network. Ringrazio il Cardinale Schönborn e il
dottor Alting von Geusau per le loro parole di saluto, e sono grato anche a tutti
coloro che hanno organizzato questo incontro. Porgo anche un saluto a Sua Santità
Ignatius Aphrem II, Patriarca della Chiesa Siro-ortodossa, e sono felice che sia
presente con noi.
Vi siete riuniti per riflettere sull’importante tema della promozione della giustizia e
della pace nell’attuale situazione geopolitica, segnata dai conflitti e dalle divisioni
che colpiscono molte aree del mondo. A questo proposito, vorrei offrire alcune brevi
riflessioni su tre parole chiave che possono aiutare a guidare le vostre discussioni in
questi giorni: giustizia, fraternità e pace.
La prima parola, giustizia, classicamente definita come la volontà di dare a ciascuno
ciò che gli spetta, implica, secondo la tradizione biblica, azioni concrete volte a
promuovere relazioni giuste con Dio e con gli altri, in modo che il bene degli
individui e della comunità possa fiorire. Nel mondo di oggi, molte persone chiedono
giustizia, in particolare i più vulnerabili che spesso non hanno voce e che si
aspettano che i leader civili e politici proteggano, attraverso politiche e leggi
pubbliche efficaci, la loro dignità di figli di Dio e l’inviolabilità dei loro diritti umani
fondamentali. Penso, ad esempio, ai poveri, ai migranti, ai rifugiati, alle vittime del
traffico di esseri umani, ai malati, agli anziani e a tanti altri individui che rischiano di
essere sfruttati o scartati dall’odierna cultura dell’“usa e getta”, la cultura dello
scarto. La vostra sfida è quella di operare per salvaguardare e valorizzare nella
sfera pubblica quelle giuste relazioni che permettono a ogni persona di essere
trattata con il rispetto e l’amore che le sono dovuti. Come ci ricorda il Signore:
“Fate anche agli altri tutto quel che volete che essi facciano a voi” (Mt 7,12; cfr. Lc
6,31).
Questo ci porta alla seconda parola chiave: fraternità. Infatti, una società giusta
non può esistere senza il vincolo della fraternità, cioè senza un senso di
responsabilità condivisa e di preoccupazione per lo sviluppo e il benessere integrale
di ogni membro della nostra famiglia umana. Per questo motivo, “per rendere
possibile lo sviluppo di una comunità mondiale, capace di realizzare la fraternità a
partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale, è necessaria la migliore
politica, posta al servizio del vero bene comune” (Enc. Fratelli Tutti, 154). Se
vogliamo guarire il nostro mondo, così duramente provato da rivalità e forme di
violenza che nascono dal desiderio di dominare piuttosto che di servire, abbiamo
bisogno non solo di cittadini responsabili, ma anche di leader capaci, ispirati da un
amore fraterno rivolto soprattutto a coloro che si trovano nelle condizioni di vita più
precarie. In quest’ottica, incoraggio i vostri continui sforzi, a livello nazionale e
internazionale, per l’adozione di politiche e leggi che cerchino di affrontare, in uno
spirito di solidarietà, le numerose situazioni di disuguaglianza e ingiustizia che
minacciano il tessuto sociale e la dignità intrinseca di tutte le persone.
Infine, lo sforzo per costruire il nostro futuro comune richiede la costante ricerca
della pace. La pace non è semplicemente assenza della guerra. Il cammino verso
una pace duratura richiede invece la cooperazione, soprattutto da parte di coloro
che hanno maggiori responsabilità, nel perseguire obiettivi che vadano a beneficio
di tutti. La pace deriva da un impegno duraturo per il dialogo reciproco, da una
paziente ricerca della verità e dalla volontà di anteporre il bene autentico della
comunità al vantaggio personale. In questa prospettiva, il vostro lavoro di legislatori
e leader politici è più importante che mai. Perché la vera pace può essere raggiunta
solo quando ci sforziamo, attraverso processi politici e legislativi lungimiranti, di
costruire un ordine sociale fondato sulla fraternità universale e sulla giustizia per
tutti.
Cari amici, il Signore vi aiuti a diventare lievito per il rinnovamento della vita civile e
politica, testimoni di “amore politico” (cfr ibid., 180ss.) per i più bisognosi. Auspico
che il vostro impegno per la giustizia e la pace, alimentato da uno spirito di
solidarietà fraterna, continui a guidarvi nella nobile opera di contribuire all’avvento
del Regno di Dio nel mondo.
Benedico voi, le vostre famiglie e il vostro lavoro. E vi chiedo, per favore, di pregare
per me. Grazie.